Fondazione ENGIM è iscritta al RUNTS
Oggi ENGIM conquista un'altra importantissima tappa nel percorso di trasformazione in Fondazione ETS, avviato tre anni fa: oggi è stato firmato formalmente l'atto di iscrizione di Fondazione ENGIM al Registro Unico Nazionale Terzo Settore (Runts), il registro telematico istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in attuazione degli artt. 45 e segg. del Codice del Terzo Settore (Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117), per assicurare la piena trasparenza degli enti del Terzo settore (ETS) attraverso la pubblicità degli elementi informativi che vi sono iscritti.
L'atto di iscrizione al Runts firmato oggi dal Presidente padre Antonio Teodoro Lucente avrà efficacia tra 60 giorni e chiude, di fatto, un percorso fortemente voluto da ENGIM di trasformazione in Ente del Terzo Settore, e che lo ha visto apripista tra gli enti che si occupano di formazione professionale.
Le motivazioni di questa scelta sono nelle parole pronunciate tre anni fa dal Presidente, quando definì la trasformazione di ENGIM come “L’arte di ricominciare”.
«La scelta di trasformare tutte le associazioni ENGIM dai livelli regionali al livello nazionale, nasce innanzitutto per dotarsi di una struttura organizzativo più “solida” al passo con i tempi ed in grado di accompagnare l’ente stesso nei prossimi anni. Sono due i principali dati che hanno fatto pensare che la fragilità di una struttura associativa non possa più essere adeguata ai tempi che stiamo vivendo:
- il numero di dipendenti presenti in tutto il territorio nazionale: la somma dei dipendenti presenti nelle varie regioni supera le 700unità;
- il bilancio consolidato dato dalla somma dei bilanci di tutte le organizzazioni regionali che porta nel 2018 a superare i 30M€ di ricavi.
A fronte dei due dati riportati, risulta essenziale guardare alla riforma dfel terzo settore come ad una opportunità per ripensarci nella nostra valenza e ricaduta sociale.
La formazione professionale è per noi e per i giovani che incontriamo, una delle migliori opportunità per dare autonomia, attraverso il lavoro, a tutti coloro che si rivolgono ai nostri servizi. Non si tratta solo più di organizzare corsi pensando all’importanza di dare un attestato finale, ma di incrementare l’occupabilità delle persone che si rivolgono a noi attraverso un percorso formativo o i nostri servizi al lavoro.
In un tempo in cui l’accesso al mondo del lavoro sta diventando sempre più complesso, i nostri valori di attenzione alla persona, di avvicinamento al mondo delle imprese, con il riferimento costante ai valori della Dottrina Sociale della Chiesa, precorsi dal pensiero di San Leonardo Murialdo, possono essere il riferimento di una consolidata vocazione sociale ed un ripensamento al terzo settore in chiave moderna.
L’accesso al Registro Unico degli Enti del Terzo Settore ci richiamerà costantemente a riflettere sui nostri valori di riferimento in un rapporto nuovo con la Congregazione di San Giuseppe e questo potrà avvenire non solo nelle modalità che ci hanno caratterizzato in questi anni, ma anche attraverso la definizione di un nostro codice etico che proverà a definire le nostre modalità operative verso l’esterno, ma anche verso tutti gli operatori ENGIM che ogni giorno scelgono di operare con i giovani dei nostri centri di formazione e che rischiano di essere una delle categorie più fragili del nostro territorio. Non è un caso che anche la Caritas abbia redatto un report sul preoccupante aumento del divario generazionale.
La trasformazione da associazione a fondazione consiste in un mutamento del modello organizzativo dell’ente, che non comporta l’estinzione dello stesso, nè la costituzione di un nuovo ente, bensì la modificazione dell’atto costitutivo volta ad eliminare gli elementi incompatibili con il nuovo tipo di soggetto previsto. Questa trasformazione vedrà sempre un ruolo prioritario della Congregazione di San Giuseppe che nella sua accezione di soggetto promotore manterrà il privilegio di nominare tutti i membri dei nostri Consigli Direttivi.
La trasformazione in fondazione ci ha permesso di analizzarci e di precisare meglio le nostre finalità mantenendo tutte le azioni che ci hanno caratterizzato nel passato, ma aggiungendo tante nuove azioni che potrebbero caratterizzarci nel prossimo futuro. Lo sforzo è stato quello di immaginarci fra dieci anni, provando a pensare a tante azioni che oggi vediamo in una forma solo abbozzata, ma che potrebbero diventare le frontiere della formazione professionale del futuro. Per le motivazioni sopra riportati abbiamo anche definito una nuova modalità di governance che permetta una relazione costante con il livello nazionale ed un positivo scambio di best practices tra le regioni stesse.»
Padre Antonio Teodoro Lucente